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Crisi Umanitaria nel Medio Oriente: Professionisti della Sanità si Mobilitano per Salvare Vite

L'Appello di Associazioni come AMSI, Co-mai, UMEM e Uniti per Unire Trova Riscontro, Ma la Strada per la Pace è Ancora Lunga

printDi :: 22 novembre 2023 16:27
Prof. Foad AODI, Presidente AMSI

Prof. Foad AODI, Presidente AMSI

(AGR) La recente tregua tra palestinesi e israeliani ha portato un breve sollievo, ma la situazione umanitaria e sanitaria nel Medio Oriente richiede azioni urgenti. Associazioni come l'Associazione Medici di Origine Straniera in Italia (AMSI), la Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai), l'Unione Medica Euro Mediterranea (UMEM), e il Movimento Internazionale Interprofessionale Uniti per Unire hanno unito le forze, accogliendo l'accordo di tregua ma chiedendo un impegno totale per il cessate il fuoco.

Oltre 1250 associazioni, medici e professionisti della sanità da 120 paesi hanno risposto all'appello per corridoi sanitari, dimostrando un supporto globale per affrontare l'emergenza. Foad Aodi, leader di questa iniziativa, ha evidenziato l'importanza di unire gli sforzi per garantire aiuti sanitari immediati alle vittime, in particolare bambini e donne.

 
La crisi sanitaria attuale richiede un aumento significativo  di aiuti sanitari giornalieri e l'installazione di ospedali mobili nelle aree più colpite. Le necessità includono medici specialisti, infermieri, e psicologi per gestire l'aumento dei disturbi psicologici tra la popolazione, seguiti da fobie, ansie, panico e depressione.

L'UMEM, attraverso i suoi professionisti locali, ha fornito un quadro della situazione, sottolineando l'urgente necessità di interventi chirurgici, cure mediche di base, e supporto psicologico. Attualmente, solo 9 ospedali su 35 sono parzialmente operativi, con un alto numero di feriti in attesa di cure.

Il quadro critico include 45.000 bambini con disturbi gastrointestinali, 70.000 pazienti con patologie respiratorie, 51.000 donne in gravidanza prive di assistenza ginecologica e più di 400.000 pazienti cronici senza adeguata assistenza.

Professionisti della sanità stanno facendo enormi sacrifici, con più di 210 morti e numerosi che soffrono crolli fisici e psicologici. La risposta globale è stata positiva, con numerosi paesi, organizzazioni e associazioni che si sono offerti per fornire aiuti sanitari e umanitari.

L'Italia ha giocato un ruolo chiave mettendo a disposizione la Nave Vulcano, offrendo assistenza negli ospedali italiani e mobilitando l'esercito bianco italiano e internazionale. Le associazioni sanitarie, insieme a oltre 1250 professionisti della sanità da vari paesi, hanno dimostrato un impegno tangibile. Le organizzazioni italiane Fnomceo e Fimmg hanno lanciato un appello a favore dei medici e dei professionisti internazionali.

Mentre la tregua potrà offrire un respiro, la strada verso la pace è ancora lunga. La comunità internazionale è chiamata a continuare il supporto per garantire un cessate il fuoco totale, fornire aiuti sanitari urgenti e lavorare insieme per una soluzione pacifica e duratura. La speranza è che questa crisi possa unire le nazioni nel perseguire un obiettivo comune: la salute e il benessere di tutti.

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