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Agrigento: Antonino Alletto M.P., Spirale di violenza in aumento, necessario il supporto dei cittadini per un futuro di legalità

Attentati intimidatori e minacce contro amministratori pubblici, la situazione di insicurezza in provincia di Agrigento richiede interventi concreti e la collaborazione della comunità per contrastare la subcultura dell’omertà e della violenza

printDi :: 09 ottobre 2024 09:17
Antonino Alletto, segretario nazionale del Sindacato M. P.

Antonino Alletto, segretario nazionale del Sindacato M. P.

(AGR) La provincia di Agrigento vive una crescente spirale di violenza che sta generando un profondo senso di insicurezza tra la popolazione. Una serie di attentati intimidatori e minacce rivolte agli amministratori pubblici, colpevoli solo di svolgere con responsabilità il loro dovere, sta scuotendo la comunità, riportando alla memoria le feroci faide mafiose che, anni fa, segnarono tragicamente il territorio.

Per decenni, le lotte intestine tra le consorterie criminali locali hanno lasciato un segno indelebile nei ricordi della gente, con omicidi e stragi che fecero scalpore per la loro brutalità. Oggi, anche se la mafia tradizionale sembra ridimensionata, restano pericolose sacche di illegalità che continuano a destabilizzare il tessuto sociale.

 
Antonino Alletto, segretario nazionale del Sindacato dei Poliziotti Democratici e Riformisti ha più volte sollecitato al Capo della Polizia e al Ministro dell’Interno un rafforzamento degli organici nei cinque presidi di Polizia (Licata, Palma di Montechiaro, Canicattì, Porto Empedocle e Sciacca). Questo incremento, secondo Alletto,  garantirebbe non solo un potenziamento delle capacità operative, ma anche una maggiore serenità per gli agenti, spesso sovraccarichi di lavoro e con una vita privata sacrificata a causa delle carenze strutturali.

In passato, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza rispose con decisione, incrementando la Questura di Agrigento con oltre 100 uomini per contrastare il dilagare della violenza mafiosa. Oggi, una simile misura sembra difficilmente attuabile, nonostante i continui appelli e i numerosi concorsi avviati dal governo per ridurre l’età media del personale e compensare i tanti pensionamenti degli ultimi anni.

Agrigento, Valle dei Templi

Agrigento, Valle dei Templi

La città di Agrigento, in lizza per diventare la capitale della cultura italiana, deve potersi liberare definitivamente dall’opprimente ombra della criminalità. Per farlo, è indispensabile che ogni cittadino scelga di non voltarsi dall’altra parte, superando la subcultura dell’omertà e della paura, e abbracciando invece la cultura della legalità.

Non si tratta di allarmismo, ma di consapevolezza. Se si vuole costruire una società migliore, è necessario che ognuno faccia la propria parte. Le Istituzioni continueranno a lavorare con determinazione per garantire l’ordine e la sicurezza pubblica, ma è il supporto della cittadinanza a rappresentare il vero baluardo contro la violenza.

I segnali preoccupanti provenienti dalla criminalità locale non possono essere ignorati, specialmente in una città che ambisce a diventare un faro culturale per il Paese. La difesa del nostro patrimonio intellettuale e della serenità collettiva deve partire dall’impegno di ogni cittadino, un impegno che possa dare forza ai tutori dell’ordine nel loro difficile compito di mantenere la sicurezza e la legalità in ogni angolo della provincia.

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