Roma, va avanti il progetto del termovalorizzatore ma cresce la protesta dei cittadini
L'assessore all'ambiente mira a raffreddare la protesta: "“L’impianto di Santa Palomba sarà realizzato adottando le migliori tecnologie disponibili, in grado di garantire il pieno rispetto dei limiti previsti per le emissioni in atmosfera e tutelare l’ambiente dai possibili inquinamenti".
Termovalorizzatore foto pixabay
(AGR) Va avanti il progetto del termovalorizzatore di Roma. Intanto montano le proteste, oggi in Campidoglio la protesta dei Comitati civici, dei cittadini e dei sindaci del territorio limitrofo all’area dove dovrebbe sorgere il nuovo termovalorizzatore di Roma
Il bando di gara è stato pubblicato nei giorni scorsi:"Con la gara per realizzare un moderno termovalorizzatore - ha sottolineato Gualtieri - vogliamo porre fine alla vergogna di una città che era costretta a mandare a smaltire i rifiuti ovunque: il termovalorizzatore di Roma sarà un impianto all’avanguardia sul piano tecnologico, il meno inquinante d’Europa e ci garantirà di raggiungere l’obiettivo discarica zero". Secondo il cronoprogramma indicato dal Campidoglio il cantiere dovrebbe iniziare entro l’autunno 2024 per finire entro il 2026.
Alla fine si arriva sempre al solito punto: per questi rifiuti residui la scelta è tra sottoporli a recupero energetico con un termovalorizzatore o inviarli in discarica, il più inquinante degli impianti. Noi abbiamo detto per sempre un chiaro no alle discariche e alla vergogna di smaltire i nostri rifiuti in giro per l’Italia e per l’Europa con un costo assurdo per la popolazione di Roma".
Con le proteste dei cittadini e sindaci si aggiungono Cgil Roma e Legambiente Lazio: "Condividiamo le ragioni della protesta dei comitati del territorio e dei sindaci che oggi sono in piazza del Campidoglio per dire no al progetto del termovalorizzatore voluto dalla giunta capitolina. Gualtieri ha sempre ignorato le osservazioni e le proposte che la CGIL Roma e Lazio e Legambiente, hanno avanzato nel tempo sulla gestione del ciclo dei rifiuti in città.
La scelta del termovalorizzatore si conferma sbagliata; dal bando di gara emergono infatti chiaramente tutte le nostre perplessità : il costo sarà molto più alto di quello dichiarato, avrà impatti sull’ecosistema e non permetterà la riduzione della produzione dei rifiuti, l’aumento della raccolta differenziata e il recupero della materia.
Continueremo a dire la nostra ma oggi siamo ancora più preoccupati del passato, perché AMA e quindi tutti i cittadini saranno obbligati a recuperare 600 tonnellate di rifiuti/anno indifferenziati per 33 anni e mezzo.Una scelta miope, che non permetterà alla società di fare scelte virtuose e non permetterà quindi di migliorare la qualità del servizio erogato, la qualità del lavoro e di dare impulso alla transizione ecologica”.