Proteggere gli alberi in città, PEFC presenta la nuova certificazione del verde urbano
In occasione della Giornata Nazionale degli Alberi, PEFC Italia presenta le nuove linee guida per trasformare i centri abitati in alleati ideali nella lotta al climate change. Gli alberi in città e le foreste urbane, infatti,sono i più preziosi alleati nella lotta all’emergenza climatica
Verde in città al parco in bici foto pixabay
(AGR) Più della metà della popolazione mondiale (e in Italia il 72% della popolazione nazionale) vive in una grande città e si stima che, entro il 2050, il 70% degli abitanti della Terra sarà concentrato nelle aree urbane1. Di conseguenza, le città consumano il 78% dell’energia mondiale e producono oltre il 60% delle emissioni di gas serra, contribuendo in maniera determinante al cambiamento climatico2. Questi dati indicano in maniera evidente come gli alberi in città e le foreste urbane siano al giorno d’oggi i più preziosi alleati nella lotta all’emergenza climatica: basti pensare che un ettaro di foresta assorbe fino a 30 kg di PM10, che una singola pianta situata in città assorbe tra i 10 e i 20 kg di CO2 l’anno e che la presenza degli alberi può ridurre la temperatura ambientale di una media di 3,5°. Mantenere in salute e incrementare il verde urbano e le cosiddette “green infrastructure” è dunque sempre più urgente e necessario.
Per questo, in occasione della Giornata Nazionale degli Alberi (21 novembre), PEFC Italia, ente promotore della corretta e sostenibile gestione del patrimonio forestale, presenta il nuovo standard per la certificazione della Gestione Sostenibile del Verde Urbano.
Il nuovo standard, è uno strumento in grado di dare garanzia sulla gestione sostenibile del Verde Urbano, e si applica alle alberature lineari o diffuse lungo strade di quartiere e di transito, ai parchi e giardini pubblici e privati, alle foreste urbane3, che diventano hub di servizi “green” a favore della cittadinanza. Lo standard, in attesa della sua approvazione a livello internazionale, è stato già applicato in Italia a due realtà di grande rilievo: il Parco Nord di Milano e il Comune di Torino.
“Una recente proiezione delle Nazioni Unite suggerisce che, nel 2050, la popolazione mondiale sarà cresciuta fino a 9,7 miliardi di persone. Sensibilizzare i cittadini verso le tematiche ambientali è di vitale importanza ed è proprio da questo che nasce l’impegno di PEFC per generare awareness nella valorizzazione del legno urbano, delle conseguenti microeconomie e della futura applicazione di questo nuovo protocollo per la fornitura di servizi ecosistemici derivati”, spiega Marco Bussone, Presidente PEFC Italia.
Alla base della certificazione, lo standard individua in particolare 6 criteri-chiave.
1) Il mantenimento e il miglioramento del verde urbano mediante variazioni di superficie e censimento del verde e del bilancio arboreo, implementando buone pratiche per contribuire positivamente al ciclo globale del carbonio.
2) Il mantenimento della salute e della vitalità degli ecosistemi attraverso il monitoraggio, gli interventi di potatura, la difesa fitosanitaria, la fertilizzazione, l’impianto e la messa a dimora.
3) Il mantenimento e lo sviluppo delle funzioni produttive nella gestione delle aree verdi attraverso un piano di cura, di gestione e di regolamentazione del verde.
4) Il mantenimento, la conservazione e un appropriato miglioramento della diversità biologica, attraverso la preservazione di aree e specie animali o vegetali a rischio, di aree destinate alla biodiversità e di alberi monumentali e appartenenti a specie rare, mediante l’implementazione di pratiche di prevenzione, mitigazione e compensazione nella costruzione e gestione di infrastrutture in ecosistemi rari, sensibili o rappresentativi.
5) Il mantenimento e il miglioramento delle funzioni protettive della gestione attraverso la copertura arborea, l’inventario, la mappatura, la pianificazione di suoli sensibili e di aree con funzioni protettive specifiche dirette nonché l’impermeabilizzazione e regimazione delle acque meteoriche e la stima del fabbisogno irriguo.
6) Il mantenimento delle altre funzioni e delle condizioni socio-economiche tramite la comunicazione e l’invito alla partecipazione pubblica, il monitoraggio del rischio connesso alla presenza di alberi, la gestione assicurativa di eventuali danni o controversie e l’analisi di problematiche relative a pollini e allergeni, oltre alla valutazione dell’inquinamento acustico e alla supervisione dell’indice di specializzazione del personale impiegato nel settore verde.
“Investire nel verde, e nei servizi che la stessa vegetazione può fornire, permette di risparmiare in termini climatici, economici e infrastrutturali. Ma c’è di più: perché piantare l’albero giusto, nel posto giusto con una manutenzione giusta, può modificare radicalmente il futuro delle nuove generazioni”, sottolinea Antonio Brunori, segretario generale di PEFC Italia.