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ORSI TRENTINI: La Condanna a Morte di Mamma Orsa F36 Scatena la Protesta dell'OIPA

Maurizio Fugatti Emette un Decreto di Abbattimento, ma l'OIPA Sostiene che Si Dovrebbe Proteggere la Fauna, non Ucciderla

printDi :: 08 settembre 2023 09:00
OIPA

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(AGR) Nel cuore delle magnifiche Giudicarie, in Trentino, si è scatenata una controversia che sta dividendo l'opinione pubblica e gli ambientalisti da un lato e il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, dall'altro. Al centro di questa polemica c'è una decisione che ha suscitato scalpore e indignazione: la condanna a morte di Mamma Orsa F36.

Maurizio Fugatti ha emesso un decreto di abbattimento che autorizza il prelievo dell'esemplare di orso F36 tramite la sua uccisione. Questo provvedimento ha sollevato una tempesta di proteste e critiche, con l'Organizzazione internazionale protezione animali (OIPA) che è intervenuta prontamente per denunciare la situazione.

 
L'OIPA ha espresso il suo sconcerto riguardo alla decisione del presidente Fugatti, affermando che anziché proteggere la fauna e preservare la biodiversità della regione, sembra adottare una sorta di "legge del taglione". Inoltre, l'organizzazione ha annunciato che prenderà tutte le misure legali necessarie per impedire l'abbattimento di F36.

F36 è un'orsa di sei anni che non ha mai dimostrato aggressività verso gli esseri umani. Il suo comportamento più recente è stato un atto di protezione nei confronti dei suoi cuccioli quando ha allontanato due giovani, descritti come cacciatori, lungo il sentiero Mandrel nelle Giudicarie, Trentino. Questo gesto è stato definito un "falso attacco", in quanto l'orsa ha semplicemente eseguito il suo "dovere di madre" imposto dalla natura, senza cercare di infliggere danni.

L'OIPA sta chiedendo un'azione concreta da parte della Provincia di Trento per prevenire episodi simili in futuro. Questo include un impegno nella sensibilizzazione della cittadinanza e degli escursionisti su come comportarsi in montagna per evitare situazioni potenzialmente pericolose. L'organizzazione sottolinea l'importanza di educare e informare anziché ricorrere a catture e abbattimenti come soluzione predefinita.

Questa controversia mette in evidenza la complessità dei rapporti tra la fauna selvatica e gli esseri umani nelle aree montane, e solleva importanti domande sulla gestione della coesistenza tra le due popolazioni. La protesta dell'OIPA e l'attenzione mediatica su questo caso potrebbero contribuire a una riflessione più ampia sulla protezione degli orsi trentini e sulla necessità di adottare approcci più compassionevoli verso la fauna selvatica.

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