Controlli Interforze a tappeto e, dietro la Leopolda, la Polizia di Stato trova un’insospettabile busta della spesa con dentro oltre 2 etti di cocaina
Verifiche anche negli esercizi pubblici fiorentini: in uno sono state abbassate le serrande dopo aver riscontrato la mancanza di documenti essenziali per la sicurezza dei lavoratori, 5 dei quali sarebbero anche risultati non in regola con le norme sull’assunzione
Polizia di Stato
(AGR) Sembrava una comune busta della spesa abbandonata da qualcuno, irrispettoso dell’ambiente, in mezzo alle sterpaglie che costeggiano l’ex stazione ferroviaria della Leopolda. Quando però gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Oltrarno, impegnati in una serie di specifiche verifiche in zona, ne hanno verificato il contenuto sono rimasti subito sorpresi dal fatto che all’interno c’era un voluminoso e alquanto sospetto panetto di oltre due etti di sostanza biancastra, la cui natura non ha lasciato alcun dubbio ai poliziotti.
Si trattava infatti di cocaina purissima, perfettamente confezionata e che sul mercato illecito degli stupefacenti avrebbe potuto fruttare alla malavita un utile intorno ai 20.000 euro. Il sequestro dell’ingente quantitativo di polvere bianca, accompagnato dai fermi per identificazione di 3 cittadini stranieri rintracciati anche nei pressi di Santa Maria Novella, hanno poi fatto da apripista ad un servizio straordinario di controllo del territorio interforze che in serata ha visto impegnate in tutta la città Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Municipale.
La Divisione Amministrativa e Sociale della Questura, il Reparto Prevenzione Crimine Toscana, le volanti e i carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Firenze hanno infine effettuato una serie di accertamenti negli esercizi pubblici fiorentini. In uno di questi, al momento, sarebbe stata riscontrata la presenza di 5 lavoratori non in regola per quanto riguarda le procedure di assunzione. Tra le cinque persone identificate sarebbe anche saltato fuori un cittadino straniero privo di titolo di soggiorno. Le successive verifiche avrebbero poi portato alla luce ulteriori irregolarità, tra le quali la mancanza della documentazione attestante la cosiddetta valutazione del rischio sui luoghi di lavoro. Proprio quest’ultima anomalia, emersa durante i controlli, avrebbe portato, sulla base delle vigenti normative, alla chiusura immediata dell’attività con l’abbassamento delle serrande del locale e il divieto di battere scontrini fino alla dimostrata regolarizzazione. La persona titolare dell’attività rischia ora denunce e sanzioni per l’impiego di manodopera clandestina e “in nero” oltre alle multe previste per le altre irregolarità riscontrate dalle Forze di Polizia.
Comunicato Questura di Firenze.
Firenze, 22 febbraio 2023